Roma, 31 luglio 2025
A quarantacinque anni dalla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, l’Auser si unisce al ricordo commosso delle 85 vittime innocenti e alla solidarietà con i familiari e i cittadini che da decenni chiedono verità e giustizia.
Quest’anno l’anniversario assume un significato particolare alla luce degli sviluppi giudiziari più recenti: le sentenze e le nuove indagini hanno contribuito a delineare con maggior chiarezza la rete di complicità, coperture e mandanti che permisero l’attentato più sanguinoso della storia repubblicana. L’ultima condanna all’ex militante di Avanguardia Nazionale Gilberto Cavallini, confermata in Cassazione, e le indagini che hanno portato all’imputazione di ulteriori esponenti dell’estrema destra e della loggia P2, confermano il disegno eversivo di quella stagione, che puntava a destabilizzare l’ordine democratico e a seminare terrore nel cuore del Paese.
Il presidente nazionale Auser Domenico Pantaleo esprime apprezzamento per il lavoro della magistratura e delle associazioni dei familiari, che non hanno mai smesso di cercare la verità, anche di fronte a ostacoli, depistaggi e silenzi. “Tuttavia, la piena giustizia non può considerarsi raggiunta fino a quando tutte le responsabilità non saranno accertate e riconosciute – ribadisce Pantaleo – In un tempo in cui la memoria storica rischia di affievolirsi riteniamo fondamentale rinnovare l’impegno civile di ognuno di noi, affinché episodi come quello del 2 agosto 1980 non vengano mai dimenticati né banalizzati. Chiediamo che tutte le sentenze della Corte di Cassazione sugli esecutori, i mandanti e coloro che hanno depistato le indagini possano essere visionate.”
Auser continuerà a essere al fianco dei familiari delle vittime, delle istituzioni democratiche e di tutti coloro che lottano contro l’oblio, perché la memoria è un atto di giustizia e una condizione necessaria per la democrazia.
Mimmo Pantaleo