Installazione e adeguamento degli ascensori negli edifici popolari di proprietà pubblica: la regione Emilia Romagna li finanzia per 2 milioni di euro. Un risultato questo che porta anche la firma di Auser Emilia Romagna, delle Auser territoriali e di Spi Cgil che hanno promosso la campagna “Ascensore è libertà”
Le case a più piani senza ascensore possono essere un motivo di esclusione sociale per gli anziani, per le persone con disabilità e in generale per chi ha problemi motori. Non poter uscire di casa infatti pone dei limiti alla propria vita sociale. Per dare una risposta a questo problema stamattina è stata presentata l’iniziativa voluta dalla regione Emilia Romagna che prevede lo stanziamento di 2 milioni di euro per installare ascensori e montascale negli edifici di edilizia residenziale pubblica.
Entro l’estate verrà pubblicato il bando a cui potranno accedere i Comuni proprietari degli alloggi che potranno finanziare fino a un massimo dell’80% dell’importo totale delle opere di adeguamento. Opere che prevedono non solo l’istallazione di ascensori ma anche l’abbattimento degli ostacoli che impediscono un buon accesso all’ascensore.
“In Emilia Romagna vi sono 6.500 condomini gestiti dall’Acer – ha affermato Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Giunta con delega al Welfare – stiamo parlando di 56 mila alloggi. Sono edifici che per il 40% sono stati costruiti prima del 1969, per il 26% tra gli anni ’60 e gli anni ’80 e solo i rimanenti edifici, il 35%, sono di epoca successiva”. Quindi gli edifici Acer senza ascensori in regione, come nel resto d’Italia, sono moltissimi e a questo dato se ne deve aggiungere un altro, ovvero che il 30% dei nuclei assegnatari è composto da persone con più di 65 anni.
“La nostra regione – ho proseguito Elisabetta Gualmini – deve confrontarsi con la sfida dell’invecchiamento attivo, il che significa porsi il problema della qualità dell’invecchiamento. In questo senso l’ascensore rappresenta un simbolo, la possibilità per un anziano di vivere dignitosamente e all’interno di una comunità”.
All’incontro era presente anche Fausto Viviani, presidente di Auser Emilia Romagna che ha ricordato l’impegno dell’associazione: “Auser è un’associazione di volontariato che ‘in attesa’ degli ascensori veri e propri accompagna le persone con problemi motori in vari modi, ad esempio attraverso il montascale a scoiattolo. Il problema dell’ascensore non è un problema privato ma pubblico. Nel passato veniva visto come un bene di lusso, ma non è così, è un diritto, visto che solo nella nostra regione ben 40 mila anziani corrono il rischio di non poter uscire più di casa”. Fino a poco tempo fa questa tematica era completamente nascosta ma oggi non lo è più, grazie anche all’impegno di Auser dell’Emilia Romagna che assieme alle Auser territoriali hanno lanciato nel 2017 una campagna “Ascensore è libertà” e hanno organizzato un convegno omonimo nell’ottobre del 2017. “Il problema degli ascensori – ha infine ricordato Fausto Viviani – non ha solo un valore sociale, ma anche economico dato che l’istallazione e l’adeguamento degli ascensori significa dare lavoro a numerose imprese, far girare un settore economico”.
È intervenuto anche il presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini che ha promesso che anche per il 2019 il bando verrà finanziato con altri 2 milioni di euro e che ha ringraziato pubblicamente quanto Auser Emilia Romagna, Spi Cgil e i sindacati pensionati di Cisl e Uil hanno fatto in termini di sostegno e sensibilizzazione riguardo a questa problema.