Dichiarazione del presidente nazionale Domenico Pantaleo
L’accordo raggiunto tra Israele e Hamas, sulla base della mediazione proposta dal Presidente degli Stati Uniti Trump con il contributo dei Paese Arabi, è un segno di speranza per un percorso di tregua nella martoriata terra di Palestina. Il cessate il fuoco e l’immediato rilascio dei prigionieri in mano ad Hamas devono aprire la strada al negoziato con il riconoscimento dello Stato Palestinese come premessa per affermare due popoli in due Stati che possano vivere in pace.
Le mobilitazioni di migliaia di cittadini nel nostro Paese e in tutto il mondo, a sostegno del popolo palestinese e di Flotilla, hanno pesato nell’isolare moralmente chi ha commesso le atrocità del 7 Ottobre e il genocidio voluto da Benjamin Netanyahu. I giovani sono stati i protagonisti delle tantissime manifestazioni unendo in quelle piazze generazioni e condizioni sociali diverse.
I loro valori e ideali devono essere alla base della costruzione di una società più giusta e sostenibile.
La mobilitazione deve continuare a partire dalla marcia Perugia Assisi del 12 ottobre e dalla Manifestazione di sabato 25 ottobre della Cgil per pace, lavoro e democrazia. L’obiettivo deve essere mettere realmente la parola fine alle sofferenze del popolo palestinese, con oltre 60 mila morti di cui oltre 30 mila bambini, alle distruzioni di case, scuole, ospedali e di tutte le infrastrutture civili.
Occorre riconciliare due popoli superando l’odio e il rancore che sarà possibile solo garantendo libertà e autodeterminazione al popolo palestinese anche nella ricostruzione di Gaza. Non sarà facile perché quello che è successo peserà come un macigno nelle teste, nelle coscienze, nei cuori e nei sentimenti di chi ha subito lutti e sofferenze senza potersi difendere.
Le guerre e la corsa al riarmo devono essere fermate perché nessuno può essere indifferente rispetto ai tantissimi conflitti che stanno distruggendo il pianeta. Ci auguriamo che anche in Ucraina si arrivi al cessate il fuoco e a una pace giusta con le necessarie garanzie di sicurezza.
La rete Auser, con le attività dei suoi 30 mila volontari, si mette ogni giorno al servizio delle persone più fragili e indifese e proprio per queste ragioni la nostra solidarietà ha un valore globale che guarda a ogni popolo a cui vengono negati diritti e umanità.