Promozione sociale: un Codice per valorizzare l’associazionismo e prevenire gli abusi

Al momento stai visualizzando Promozione sociale: un Codice per valorizzare l’associazionismo e prevenire gli abusi

Un codice di autoregolamentazione delle associazioni di promozione sociale regionali per disciplinarne le attività ricreative come i servizi di somministrazione di alimenti e bevande, turismo, sport e animazione culturale o musicale. Il tutto con l’obiettivo di valorizzare il ruolo e il valore aggiunto delle associazioni di promozione sociale, segnare la differenza con le attività commerciali (evitando episodi di concorrenza sleale) e scoraggiare l’adesione alle associazioni da parte di gruppi che intendano sfruttare, per fini personali e non rispondenti a interessi di utilità sociale, le leggi che regolano l’associazionismo di promozione sociale.

Il documento è stato firmato in Regione – alla presenza degli assessori regionali alle Politiche sociali Teresa Marzocchi e al Turismo e commercio Maurizio Melucci –  da nove grandi organizzazioni: Acli, Aics, Ancescao, Anspi, Arci, Auser, Csi, Endas e Uisp.
Realtà che complessivamente raccolgono nella nostra regione oltre 8.500 presidi (tra circoli, gruppi base, polisportive) per un totale di 1.300.000 soci.

"Spesso – ha sottolineato l’assessore Marzocchi – ci scordiamo di quanto sia importante l’apporto alla nostra vita sociale di una realtà che in regione coinvolge così tanti tesserati. Un mondo che sta proponendo nuovi e importanti strumenti per risolvere problemi complessi, che hanno bisogno di un impegno collettivo".
Un impegno che è stato sottolineato anche dall’assessore Melucci, per cui "questo intelligente documento segna un ulteriore argomento nei confronti di chi contesti l’attività di carattere sociale che contraddistingue queste associazioni".

Il percorso del codice, infatti, nasce all’interno del Forum Terzo Settore regionale dalle stesse associazioni di promozione sociale, che hanno scelto di impegnarsi per promuovere trasparenza e consapevolezza, portando avanti con forza la propria responsabilità sociale.

In particolare il documento punta a contrastare episodi di abuso di sostanze (alcol e droghe), di ludopatia (gioco d’azzardo patologico) e anche l’attività di realtà commerciali che aggirano le norme sull’associazionismo, per esempio gestendo in modo incontrollato i cosiddetti free bar. A questo proposito, il codice contiene precise disposizioni per cui i comitati territoriali che fanno riferimento alle associazioni regionali firmatarie si impegnano a non concedere la propria affiliazione a chi sia già in possesso di licenza pubblica, impedendo così la trasformazione di un esercizio pubblico in associazione. Inoltre, prevede che non sia concessa l’affiliazione a quei gruppi cui sia già stata negata o ritirata per il mancato rispetto delle leggi e delle regole associative.

E il prossimo passo sarà proprio la diffusione del codice nei circoli e territori. "Le nostre organizzazioni sono presenti con forza nei territori – ha sottolineato il Presidente di Arci Emilia Romagna, Paolo Marcolini – per questo dobbiamo impegnarci a tener alta l’attenzione di tutti i nostri associati, presentando e diffondendo il codice in tutte le province. Naturalmente si tratta di un processo in evoluzione, di un percorso aperto a cui tutte le organizzazioni di promozione sociale possono scegliere di aderire".
La Regione Emilia-Romagna, da parte sua, riconoscendo il percorso virtuoso delle prime associazioni firmatarie, si è impegnata a valorizzare tutte quelle realtà che si adegueranno al codice, attraverso il rilascio di un attestato di riconoscimento. L’impegno inoltre è di promuovere la diffusione del documento, sostenere percorsi di formazione dei volontari che gestiscono le attività, e prevedere forme di agevolazione, semplificazione e procedure incentivanti.

>> Il testo del codice

Per ulteriori informazioni
info@terzosettoreemiliaromagna.it

Lascia un commento