Lo scorso 26 maggio 2022 presso la Cineteca di Bologna si è svolta l’Assemblea dei delegati e delle delegate Auser Emilia Romagna durante la quale sono stati presentati, e approvati all’unanimità, i bilanci di Auser Emilia Romagna APS e di Auser Volontariato Emilia Romagna ODV. Insieme ai bilanci economici è stato presentato il Bilancio Sociale, testimonianza concreta di cosa fanno le Auser sul territorio regionale, come ha sottolineato nel suo intervento Magda Babini, Presidente di Auser ER: “occorre coltivare la cultura del dato per restituire alla collettività, alle istituzioni l’immagine di ciò che è e che fa Auser”.
I dati presentati sono ancora influenzati da due anni di pandemia che ha significato, per un gruppo come è Auser, tutto basato sulla socialità e sulla relazione, una battuta di arresto e uno scenario nuovo in cui continuare a perseguire le proprie finalità istituzionali. Se il numero dei soci è diminuito ancora di più nel 2021, visto che i primi due mesi del 2020 erano ancora liberi dalla pandemia, tuttavia questa diminuzione di soci non ha significato una diminuzione di ore di volontariato nelle varie attività di Auser, anzi hanno avuto una forte ripresa: da 1.335.647 ore del 2020 sono passate a 2.439.190 nel 2021 e sono un segnale dell’enorme lavoro svolto da Auser nel 2021, nonostante il ripetersi di chiusure e restrizioni da pandemia.
L’impegno costante delle volontarie e dei volontari Auser ha dato continuità all’Associazione e in più “ha fatto scoprire – afferma Babini – nuove modalità di svolgimento di attività a distanza e nel contempo ha reso evidente la necessità di superare il divario digitale, per tutti a tutte le età, in una positiva collaborazione tra generazioni”. A questo proposito possono risultare decisivi i fondi stanziati dal PNRR grazie ai quali si è stimato che in regione si potrebbero coinvolgere 160 mila cittadine e cittadini nel triennio con particolare attenzione alla formazione per l’inclusione digitale.
Ritornando invece all’attività di volontariato ricordiamo che questo impegno costante ha fatto guadagnare ad Auser il Premio al Volontariato della Presidenza del Senato nel novembre 2021 e l’individuazione da parte del Vaticano di Auser di Sartirana come esempio per la giornata degli anziani del prossimo 24 luglio, oltre ai riconoscimenti delle Istituzioni locali.
Il ritorno dei soci
Se ci addentriamo in un modo più approfondito nella lettura dei dati, il 2021 è caratterizzato da una cauta ripresa delle attività: “I segnali che vengono dal tesseramento del 2022 sono incoraggianti – spiega Babini – siamo all’80% sul 2021 e al 60% su quello del 2019. Sette mesi davanti, la stagione estiva che favorisce le iniziative di socializzazione, sono condizioni che certamente favoriscono un deciso recupero e incremento dei soci a sostegno delle tante attività svolte da Auser. Potrebbe essere possibile raggiungere il numero dei soci del 2019”.
Tra gli altri progetti si è parlato del libro, promosso con Spi Cgil, “Pensare la longevità dopo la pandemia” che è una rilettura aggiornata di “2032: idee per la longevità” libro uscito del 2018. Questa nuova edizione sarà presentato ufficialmente in Regione Emilia Romagna il prossimo 30 giugno.
Magda Babini ha concluso il suo intervento parlando di una legge che purtroppo ancora oggi manca in Italia: sulla non autosufficienza
Ripartire dalle relazioni
Anna Salfi della Presidenza regionale Auser e Responsabile della Rete regionale di Auser Cultura ha parlato del Progetto ‘Ripartiamo dal noi’. Il primo progetto regionale di Auser Emilia Romagna che ha ricevuto l’approvazione e il sostegno da parte della Regione Emilia Romagna, che ha come motivazione la ripresa della socialità dopo gli effetti determinati dalla pandemia da COVID19. Con il progetto si intende anche dare più consistenza e integrazione alla rete regionale Auser per permetterne uno sviluppo più ampio in direzione della riattivazione dei legami di comunità e per qualificare maggiormente ciò che a livello territoriale viene fatto anche attraverso lo scambio delle buone prassi esistenti e replicabili. La partecipazione attiva è importante e l’esperienza digitale maturata durante i periodi di necessario lockdown non deve essere considerata come sostitutiva dei legami personali e diretti che sono utile argine alla solitudine degli anziani, ma anche alla solitudine dei giovani, sperimentata durante la pandemia. Pertanto, fanno parte del progetto ‘Ripartiamo da noi’ laboratori di apprendimento digitale organizzati in laboratori nei quali lo scambio dei ragazzi e delle ragazze con i nonni permette la vicinanza e una conoscenza reciproca nonché l’abbattimento delle distanze tra generazioni. In questa direzione intergenerazionale va anche la parte del progetto che ha per tema gli orti didattici e sociali, nella quale l’esercizio dell’attività manuale permette di affrontare, per i ragazzi, il disagio imputabile all’eccesso di digitalizzazione cui sono stati indotti durante le fasi più acute della pandemia e, per i nonni, divenire un’utile occasione per trasmettere il sapere “antico” del ciclo naturale delle produzioni agricole e avere, così, anche una maggiore consapevolezza di ciò che mangiamo. Infine, il progetto, cura
il recupero della memoria attraverso la narrazione delle storie di donne del passato che hanno avuto una funzione sociale importante. “Una storia come quella di Leda Colombini – spiega Anna Salfi – sono esempi di vita che servono a ricordare questa caratteristica tutta emiliana di rispondere alle crisi reagendo collettivamente, attraverso un’azione comune. Sono storie di vita che attirano l’attenzione delle persone come ha dimostrato il successo di pubblico che abbiamo riscontrato durante gli eventi”.
L’importanza dei circoli
Carlo Sarpieri della presidenza regionale Auser ha presentato un report sui Circoli Ricreativi e Culturali Auser. In Emilia Romagna sono 45 i luoghi di aggregazione e socializzazione, di apprendimento permanente che aiutano l’invecchiamento attivo e contrastano la solitudine, svolgendo in tal senso una funzione di prevenzione del decadimento fisico e cognitivo.
I Circoli hanno sofferto molto per i periodi di chiusura (qualcuno è stato riconvertito in centro vaccinale) e scontato la paura di uscire da casa e dei contagi, nonostante le misure di sicurezza adottati.
Ora a queste difficoltà si aggiungono anche i rincari dei costi energetici che il Governo finora non ha considerato, destinando i bonus energia a famiglie e imprese.
Occorre ripensare il welfare di comunità considerando tutti gli attori sociali.
Basta pacche sulle spalle
Lella Brambilla, della Presidenza nazionale Auser, ha concluso gli interventi dei rappresentanti dei Territori insistendo, oltre che sulla pandemia, anche sulla crisi ucraina e sul clima di guerra che ha gettato improvvisamente tutto il continente europeo, ribadendo come sia importante comunque potersi rincontrare di nuovo e socializzare, condividere le idee. Infine anche una nota ironica per il governo: “Auser in questi due anni ha fatto comunque un gran lavoro, ma noi siamo stanchi delle pacche sulle spalle che le autorità ci danno, magari anche con dei riconoscimenti; noi vogliamo qualcosa di più. Il governo ci deve riconoscere quello che facciamo, dobbiamo essere protagonisti veri della co programmazione cioè delle politiche, e della co progettazione, ovvero nell’attuazione pratica di queste politiche”.