Assistere le persone anziane, ma soprattutto riconoscere attraverso strumenti innovativi la fragilità, non solo sanitaria, per prevenirla; cercando di raggiungere anche i più soli, coloro che non frequentano i servizi sanitari e sociali e, quindi, non sono facilmente intercettabili.
Questo l’obiettivo di Sunfrail, il progetto europeo coordinato dalla Regione Emilia-Romagna che, dopo la Commissione, anche il Parlamento ha voluto conoscere e approfondire. Perché, in un’Europa dove la popolazione invecchia, il progetto è stato individuato tra le due “storie di successo del programma sanità” dell’Unione, assieme ad un secondo dedicato alle malattie rare. Così, i risultati di Sunfrail sono stati illustrati a Bruxelles a parlamentari europei, funzionari delle istituzioni Ue e stakeholder di settore.
Tra i diversi strumenti innovativi per identificare la fragilità dell’anziano che fanno parte del progetto Sunfrail, spicca l’algoritmo “RiskER”, sviluppato dall’Agenzia sanitaria e sociale dell’Emilia-Romagna con la Jefferson University di Philadelfia (Usa): una procedura statistica che, combinando oltre 500 variabili demografiche e di salute, permette di intervenire in modo precoce per predire, quindi ridurre, il rischio di ammalarsi e di essere ricoverati in ospedale. A partire da qui, la Regione ha sviluppato un percorso di presa in carico delle persone più a rischio, che si sta svolgendo in 25 Case della salute, con il coinvolgimento di quasi 16.000 cittadini e 221 medici di famiglia. La buona pratica RiskER si affianca a quelle individuate dai gruppi di lavoro – con i partner delle Regioni Piemonte e Liguria, l’Azienda ospedaliero-universitaria Federico II della Campania e le istituzioni di Francia, Belgio, Irlanda, Spagna, e Polonia – che si traducono in strumenti per riconoscere e prevenire la fragilità negli anziani, cercando di intercettare le persone più sole, quindi al di fuori dei percorsi sociosanitari offerti dai servizi, e più vulnerabili dal punto di vista socio-economico. Anche coinvolgendo il territorio, come associazioni di volontariato, centri per gli anziani e parrocchie.
(Fonte: Regione Emilia Romagna)