27 gennaio Giorno della Memoria
“E’ avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire“.
Primo Levi
Nel Giorno della Memoria il pensiero ritorna al 27 gennaio 1945, quando furono aperti i cancelli del campo di Auschwitz-Birkenau e liberati i prigionieri detenuti sfuggiti agli ultimi atti dello sterminio nazista. La tragica vicenda della Shoah venne svelata al mondo e, contro ogni menzogna e mistificazione, il mondo seppe della fine atroce cui andarono incontro milioni di uomini e donne, colpevoli del solo fatto di essere ebrei, zingari, omosessuali o avversari politici.
Non dobbiamo mai dimenticare che l’Italia il 17 novembre 1939, con l’approvazione delle leggi razziali, aveva con ciò esplicitato la condivisione verso tale progetto razzista e di sterminio.
Acquista per questo e per noi una enorme importanza il fatto che da vent’anni si è deciso di fare di questo un giorno di impegno antifascista e antirazzista per ricordare lo sterminio della popolazione ebrea ed ancor prima la vergogna delle leggi antiebraiche, e non dimenticare le persecuzioni verso chi si oppose a quel progetto criminale, combattendolo e avversandolo in ogni modo.
Come in tanti altri Paesi, una moltitudine di iniziative si svolgono per ricordare e non rimuovere la memoria di tale tragedia con l’impegno e la speranza che ciò che è accaduto non abbia più a ripetersi.
Con le modalità possibili, dovremo cercare le occasioni e i modi per mantenere alto il ricordo di quelle vicende così tremende, non per questo irripetibili ma la memoria, il ricordo vigile e attento di ciò che fu potrà contribuire ad una piena presa di coscienza perché non abbia più ad accadere.
Per approfondire:
Nota del Ministero dell’Istruzione per il contrasto all’antisemitismo a scuola >>
Linee guida per il contrasto all’antisemitismo nella scuola >>