Auser c’è: nonostante l’emergenza sanitaria, lo sforzo di Auser verso gli anziani soli e fragili non si ferma

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In questo momento di grande emergenza sanitaria e sociale, il lavoro dei volontari in aiuto alle persone sole e meno autosufficienti diventa ancora più prezioso. Anche piccole attenzioni come l’ascolto telefonico, la spesa o i medicinali portati a casa, la consegna di un pasto caldo, o le attività più impegnative tipo l’accompagnamento verso i luoghi di cura per le terapie salvavita come la dialisi, diventano di fondamentale importanza.

“Noi dobbiamo continuare a svolgere il nostro ruolo – sottolinea il presidente nazionale Enzo Costa in una nota alle strutture –  si devono fermare le attività di socializzazione ma il punto di riferimento, di appoggio, di prossimità nel territorio non va spento, dobbiamo continuare a garantire la telefonia e i servizi leggeri alla persona, dobbiamo metterci in rete con la Protezione Civile, i Comuni, le Unità Sanitarie Locali, i Prefetti. Dobbiamo dimostrare che nei momenti di bisogno l’Auser c’è, e continuerà ad esserci sempre, perché è parte integrante delle nostre comunità, parte attiva”. 

“I nostri volontari vanno muniti di modulo di autocertificazione – prosegue Costa – che dice esplicitamente che escono per “lavoro volontario di prima necessità” rivolto a persone sole e fragili, vanno muniti di lettera di incarico firmata dal Presidente dell’associazione e dobbiamo informare le Autorità Locali, Comuni e Prefetti su quanto manteniamo attivo dando disponibilità a operare in rete. I nostri volontari devono essere dotati di strumenti di protezione efficaci tipo mascherine, guanti, gel; se nelle rispettive zone non sono reperibili vanno chiesti ai Comuni o alla Protezione Civile che da oggi inizieranno delle distribuzioni straordinarie in tutti i territori”.

Auser c’è con le sue donne e i suoi uomini, uniti e impegnati tutti insieme perché ci sia un domani migliore.

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