Disagio psichico, agricoltura e inclusione. Parte a Bologna il “Progetto Meloncello”

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Coniugare la sostenibilità ambientale e l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con disagio psichico. È stata sottoscritta nei giorni scorsi  la convenzione per il “Progetto Meloncello”, grazie alla quale Asp Città di Bologna metterà a disposizione per fini sociali un podere di sua proprietà sui primi colli bolognesi, per la realizzazione di un progetto che vedrà coinvolti Auser Volontariato Bologna, l’associazione Il ventaglio di Orav, l’Azienda Usl di Bologna, il quartiere Porto-Saragozza, la cooperativa Piazza Grande e l’Azienda agricola Piazza Martino.
“Vogliamo gestire nel miglior modo possibile il patrimonio di Asp – dichiara l’amministratore unico Gianluca Borghi, intervistato da Redattore Sociale –. Il Progetto Meloncello nasce già con gli occhi ben puntati sul futuro di inclusione sociale e autonomia economica che intende garantire”.
Il tutto attraverso una serie di azioni ricche e articolate che uniscono e valorizzano le specificità dei partner coinvolti: da Auser e Orav, associazioni da tempo impegnate in un comune progetto a sostegno delle persone con disagio psichico, alla cooperativa Piazza Grande che si occupa di persone senza dimora, all’Azienda agricola Piazza Martino, che si occupa di altro-consumo. Ma l’idea è quella di coinvolgere anche i cittadini della zona che desiderano avere un orto e si rendano disponibili a partecipare a questa innovativa esperienza.
“Il progetto si inserisce nell’ambito di una collaborazione consolidata tra Dipartimento di salute mentale, Auser Bologna e Orav, che vede l’impegno dei volontari Auser, accanto a quelli di Orav, nell’affiancamento dei tirocinanti con disagio psichiatrico durante le loro attività, che spaziano dall’apicoltura, all’agricoltura solidale, ai mercatini di vendita dei prodotti, ma anche, occasionalmente, alla piccola manutenzione del verde”,  racconta Alfonso Ciacco , tesoriere e amministratore di sostegno del Ventaglio di Orav.
“Con il Progetto Meloncello – prosegue Ciacco – questa partnership si arricchisce ulteriormente, con l’idea di creare nuove importanti opportunità di inserimento lavorativo, ma anche promuovere un nuovo modello di agricoltura sostenibile”.
“Si tratta di obiettivi ambiziosi – conclude Ciacco – per questo abbiamo bisogno dell’impegno di nuovi volontari che desiderino dedicare una piccola parte del proprio tempo a questo progetto davvero innovativo e dal forte valore inclusivo”.

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