di Angiolo Tavanti
responsabile organizzazione FITeL regione Emilia-Romagna

I problemi e le opportunità legate al mutamento della composizione della popolazione in futuro vanno esaminati anche alla luce dei notevoli mutamenti tecnologici in corso, che sollecitano una riflessione sulla percezione di un futuro che allarga le opportunità e le occasioni per le persone. L’innovazione tecnologica e tecnica è sicuramente un fattore che permetterà una più alta qualità della vita e può dotare le persone che avranno 80 anni e più nel 2032 di strumenti importanti e fruibili, oltre a essere un supporto crescente per tutte le disabilità e le difficolta motorie. Un esempio per tutti. i comandi vocali che sono sempre più presenti su smartphone e pc saranno in grado di far fare un salto alle persone nell’uso della tecnologia – basta parlare – e se ne vedono già i primi effetti e non sono più un gadget ma un reale ausilio. Per passione individuale e curiosità ho sempre cercato di utilizzare appieno gli strumenti tecnologici e ho sempre cercato di capirne il funzionamento e l’uso. Oggi è molto più difficile capire cosa c’è dentro lo smartphone che abbiamo tutti in tasca ma sicuramente tutti siamo in grado di usarlo e trasformarlo in uno strumento per migliorare qualità della vita. La tecnologia in 15 anni dovrebbe sicuramente permetterci di usare i mezzi di trasporto senza conducente e ridurre grandemente le malattie non curabili oltre a fornire ausili importanti per la mobilità e la vita quotidiana. Sicuramente l’uso e la formazione permanente sono necessari per non perdere i vantaggi di una tecnologia diffusa e arricchente ma le generazioni che ci seguiranno saranno tutte nate digitali.

Lo sviluppo di tecnologie che non necessitano di competenze tecniche permetterà di massimizzare a costi ridotti i benefici e l’usabilità dei nuovi strumenti; basti pensare ai cellulari per anziani nel 2006 (grandi e limitati) e a quelli (previsti non oltre il 2030) inseritinei vestiti o sotto pelle che monitorano la salute e la condizione della persona oltre a rispondere alle esigenze della persona solo con comandi vocali e manuali molto semplificati e di facile usabilità.

Mi ha aiutato il fatto di avere 66 anni oggi e di essere sempre attivo (la pensione ha solo modificato la fonte del mio reddito) ma ho avuto nuove opportunità di crescita e sviluppo della persona anche in questa fase della vita; il volontariato e l’impegno sociale e politico sono le chiavi di costante aggiornamento e ricerca personale che permettono alle persone di coltivare le proprie passioni e farle vivere in un contesto più ampio e stimolante. Di fatto, una vita che è ancora in grado di progettare e creare rapporti umani e di essere pienamente inserito nella società.

La riflessione su come il volontariato e la promozione sociale possono guardare al futuro e contribuire alla crescita di una società più equa e integrata è un dato che non viene sottolineato a sufficienza, anche in vista di questo cambiamento epocale che vede la popolazione anziana superare il 30% fra pochi anni.

Passando al campo specifico che mi riguarda voglio solo sottolineare che la Federazione Italiana tempo libero (FITeL) è una organizzazione, promossa da Cgil Cisl Uil, che organizza e promuove la gestione del tempo libero partendo dalle organizzazioni dei lavoratori in azienda. I circoli e i dopolavori hanno assunto nel tempo la definizione di circoli aziendali o Cral (Circoli ricreativi aziendali lavoratori) e lo sviluppo della normativa ha inserito questi soggetti no profit nelle associazioni di promozione sociale con una normativa di riferimento che ne ha aperto l’attività al territorio e ai soggetti correlati e collegati ai lavoratori dipendenti iscritti ai circoli aziendali (familiari, amici e cittadini italiani e stranieri).

La FItel a livello nazionale rappresenta oltre 700 circoli aziendali e Aps (Associazioni di promozione sociale) con oltre 240.000 iscritti e una presenza nelle principali aziende italiane pubbliche e private. Nella nostra regione rappresenta oggi oltre 70 circoli aziendali che hanno oltre 29.000 soci iscritti.

Le attività promosse e gestite dai circoli emiliano romagnoli spaziano dal teatro sociale alle gare di pesca sportiva passando per scuole di ballo e musica fino a corsi e l’organizzazione di eventi culturali e associativi.

Il gruppo dirigente dei circoli e delle Aps è costituito in gran parte dai lavoratori e dagli iscritti con una forte presenza delle organizzazioni sindacali che l’hanno costituita. Nel tempo l’evoluzione del mondo del lavoro ha reso più difficile una rappresentanza diretta e spesso solo i pensionati e pochi volontari emergono nell’attività dei circoli.

Le principali attività sono tutte riconducibili alla gestione e promozione del tempo libero e della promozione culturale e umana delle persone oltre a costituire un segmento di consumatori organizzati che utilizzano lo strumento delle convenzioni e degli accordi per facilitare e promuovere i propri soci.

i campi di tale attività di promozione culturale e sociale sono nello specifico:

– turismo organizzato;

– cultura, teatro e biblioteche collettive;

– sport dilettantistico;

– cura della persona e convenzioni.

L’evoluzione della composizione sociale e anagrafica dei circoli aziendali che è possibile prevedere da qui a 15 anni è già disegnata nell’attuale struttura organizzata – quasi una anticipazione di una società costituita in prevalenza da ultra sessantenni. Le attività sono già sviluppate e promosse da persone non più in condizione lavorativa e soggetti che hanno interessi culturali e personali che trovano la propria collocazione dentro le strutture organizzate dei circoli e delle aps.

Nel frattempo si è fortemente ridotta la partecipazione dei lavoratori attivi che sono per lo più fruitori dei servizi e delle opportunità promosse e sviluppate dai circoli, la diversa e frastagliata presenza dei lavoratori con contratti di lavoro precari e in aziende sempre più atomizzate ha ridotto il numero dei circoli e delle opportunità compensate solo in parte da circoli ricreativi territoriali che possono permettere l’adesione dei cittadini e la partecipazione ampia alla vita sociale e culturale promossa e creata dai circoli.

Questa maggiore disponibilità di tempo libero e di opportunità di accrescere la propria cultura e partecipazione alla vita culturale e sportiva non viene sempre colta dalle persone che non individuano nei circoli le sedi dove investire il proprio tempo e la propria voglia di partecipare, pur in presenza di più tempo libero, spesso però accompagnato da un ridotto potere di spesa che giustificherebbe ancor di più l’adesione e lo sviluppo di associazioni e circoli che permettano una più ampia partecipazione.

La FITeL ma soprattutto i circoli aziendali e territoriali potrebbero intercettare e valorizzare sempre più proprio l’apporto e la qualità della partecipazione delle persone che invecchiando bene possono apportare competenze e passioni in un contenitore adeguato.

L’invecchiamento in questa prospettiva di lungo periodo dovrebbe essere accompagnato da progetti già nella fase di uscita dal lavoro che tengano conto delle passioni e della capacità di queste persone di svolgere un ruolo importante e attivo, oltre a essere coinvolti nella progettazione sociale e culturale della propria realtà.

Nell’attualità i circoli aziendali e territoriali insieme alle APS sono produttori di cultura e di azioni sociali che rimangono in un ambito ristretto. La prospettiva è quella di una maggiore visibilità e fruibilità anche sul territorio comunicando con tutti gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione.

Da qui a quindici anni andremo sicuramente verso una popolazione con una scolarità più alta e interessi culturali e umani che durante il periodo di lavoro è stato in qualche modo compresso. Tutto questo fa intravedere la possibilità che un’offerta culturale e sportiva, adeguata alle nuove esigenze di sostegno e mobilità, possa trovare spazio anche nei circoli aziendali e territoriali come nuova sede di socialità e promozione sociale.

Sicuramente sarà necessario valorizzare, in campo culturale, la richiesta di eventi e manifestazioni più appropriate e accessibili anche in termini di costi. L’attività dei circoli aziendali e territoriali potrebbe permettere alle persone in età avanzata di partecipare e di aggiornare e accrescere nel tempo la propria cultura, sviluppando gli interessi. La fruizione è nelle corde di gruppi dirigenti anche loro invecchiati ma attivi e quindi in grado di cambiare e modificare l’offerta per i propri soci.

Nella nostra attuale attività abbiamo sviluppato una serie di visite guidate e organizzate alle nostre città e ai siti culturali che rappresentano una richiesta viva e forte di partecipazione collettiva. È indubbio che la partecipazione sarà possibile e di massa solo se l’organizzazione tiene conto di esigenze mutate e della diversa disponibilità economica di soggetti non più in attività lavorativa.

L’offerta culturale e turistica ha il pregio di creare anche una diversa socialità e la possibilità di incontri e nuove relazioni sociali, fondamentali per il benessere fisico e mentale anche in età avanzata.

In questo 2032 per poter mantenere/accrescere la qualità della vita negli scenari disegnati di una popolazione più anziana, con nuclei familiari ridotti e una rete familiare altrettanto limitata è evidente l’emergere di due potenzialità: a) una gestione del tempo libero organizzata nel processo sia creativo che organizzativo dove le persone possono coltivare le proprie passioni e i propri desiderata mettendoli a disposizione di gruppi e della società – creando di fatto una partecipazione attiva e consapevole – b) l’offerta sociale e culturale si amplia correggendo le spinte alla solitudine e alla individualizzazione che deriva anche dalla perdita delle reti sociali e personali.

La gestione del tempo libero crea nuove reti sociali e promuove la crescita della persona anche in età avanzata.

Discutendo insieme ai soggetti con cui collaboro ho cercato di capire se la richiesta di cultura organizzata e di promozione sociale crescerà, nella considerazione dei dirigenti di circolo, o meno. La risposta è stata molto centrata sul presente e sul contrarsi della partecipazione dei lavoratori attivi mentre viene vista con molto favore la presenza di pensionati e di familiari che contribuiscono a rendere possibile l’attività e i progetti associativi.

I circoli aziendali e le aps culturali sono spesso anche soggetti produttori di cultura, di attività teatrali e musicali di qualità che hanno per l’appunto trovato in questo contesto sede e risorse per crescere e svilupparsi. Con una diversa composizione sociale del corpo degli iscritti dovrebbe crescere anche l’offerta di promozione del cinema, della lettura e del teatro come sede di intrattenimento e crescita. In questo anche in futuro i processi di avvicinamento al teatro/cinema/musica come completamento della propria personalità possono trovare un loro contesto più strutturato grazie alla presenza di nuovi soggetti con tempo libero e risorse economiche condivise, che permettono l’accesso alle attività culturali. La possibilità di avere un tempo di vita aperto e disponibile facilita la fruizione di servizi in tempi diversi e appropriati con costi più contenuti. L’esempio classico è quello delle presentazioni e degli incentivi per gli over 65. Valuterei importante mettere insieme le proposte e l’allargamento dell’offerta culturale non limitandosi al solo aspetto convenzione e sconto per gli over 65, che saranno nel 2032 una parte rilevante della domanda culturale (università della terza età, mostre, teatro etc ) e con risorse economiche adeguate, considerando anche le esigenze dei lavoratori e soprattutto delle famiglie che hanno figli e costi crescenti.

L’altro aspetto dell’attività dei circoli e delle aps che in prospettiva ha sicuramente un ruolo decisivo è sicuramente il turismo collettivo che ha insieme ai valori di solidarietà e sostenibilità, la possibilità di essere vissuto in forme e tempi adeguati alle nuove esigenze della società; anche quando sarà presente una forte componente che supera i 70 anni ed oltre.

Oggi siamo di fronte a persone con forti capacità e con interessi personali e umani che possono continuare a crescere in un contesto come la società che avremo di fronte nel 2032.

I circoli aziendali dovranno sicuramente ripensare la propria offerta in termini di gestione delle attività sportive dilettantistiche, inserendo sempre più attività fisica e ginnastica mirata ad un maggiore benessere fisico e mentale e questo potrebbe rappresentare un campo di attività crescente per i circoli.

Indubbiamente anche la presenza organizzata di circoli nei luoghi di lavoro e nei territori con sedi adeguate sarà una risposta alla limitatezza della mobilità e quindi avere sedi e luoghi adeguati sarà molto importante anche ripensando l’offerta di servizi per i soci.

La formazione al digitale, per poter essere dentro i processi decisionali e promozionali facilitati da strumenti che permettono partecipazione e contributo diretto anche con ridotta mobilità, sarà un tema con un’importanza crescente anche nel mondo associativo, non solo per gli aspetti comunicativi e sociali ma per la formazione e l’adeguamento delle conoscenze personali per trarre dall’innovazione tutti i benefici e le risorse per vivere meglio. Il campo della formazione e nell’apprendimento dell’uso dei nuovi strumenti tecnologici sarà sicuramente uno degli ambiti di attività delle associazioni che solo così potranno massimizzare i vantaggi per le persone e per la stessa attività svolta. Ritengo che in futuro la formazione e i corsi sull’uso delle nuove tecnologie prenderanno il posto dei corsi di fotografia e altre tecniche che hanno caratterizzato l’attività dei circoli.

Concludendo: si intravedono le potenzialità insite nella liberazione dal lavoro per una fascia ampia della popolazione, queste libereranno risorse e energie che potranno accrescere la partecipazione e la vitalità dei circoli e delle associazioni di promozione culturale e sportivo permettendo alle persone di accrescere la propria vitalità e il benessere fisico e mentale.

In questo dovremo cercare di non perdere il valore del lavoro appena lasciato e vivere in positivo questa società complessa e fortemente caratterizzata da processi epocali di cambiamento delle stessa qualità della vita.