“Ripartiamo da NOI”, un progetto per riattivare i legami di comunità

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di Anna Salfi – Presidenza Auser Emilia-Romagna

Il tempo trascorso durante la pandemia da Covid19, nelle sue varie fasi, ha fortemente inciso sulla condizione di vita di donne e uomini nella nostra regione: ha aumentato la forbice tra le diseguaglianze già esistenti, accentuato mancanze e bisogni delle persone più fragili. I periodi di lockdown, inoltre, hanno spesso determinato un rinchiudersi dentro la propria individualità ben oltre le esigenze dettate dal contenimento del contagio minando la dimensione sociale propria dei nostri territori e ragione fondante dell’identità e dello scopo degli enti di terzo settore.

Siamo consapevoli di quanto i legami di comunità abbiano bisogno di essere riattivati. L’attività di cooperazione, di promozione sociale, di volontariato e di solidarietà che contraddistingue da sempre il nostro territorio e che è natura e scopo dell’Auser, ne ha sofferto e chiede di essere ripresa. Emerge, perciò, impellente la necessità di rilanciare le attività di quella promozione sociale che è parte rilevante dello stesso modello partecipativo e sociale emiliano-romagnolo.

L’attività dei circoli Auser, che tanta parte svolgono verso chi ha bisogno, sia in termini di volontariato che di promozione sociale è in sofferenza per il perdurare di un contagio che pur è affievolito dall’estesa campagna vaccinale portata avanti in regione.

Per questo Auser Emilia-Romagna come associazione di rilevanza sociale – ai sensi della legge regionale n. 34 del 2002 – intende sviluppare la sua azione per recuperare la socialità intaccata dalla pandemia e dalle misure di isolamento che di necessità, sono state assunte. L’idea che viene proposta nel Progetto “Ripartiamo da NOI” – che, iniziato nel 2021, si svolgerà per tutto il 2022 – è quella di favorire e promuovere la realizzazione di attività che incentivino il confronto e la collaborazione tra persone anziane e che realizzino scambi intergenerazionali tra giovani e anziani, favorendo l’inclusione anche di altri soggetti fragili come, ad esempio, i portatori di disabilità.

Si tratta di attività diverse che, sotto il coordinamento di Auser Emilia-Romagna, saranno svolte nei territori della regione. In particolare:

  • Orti didattici e sociali– per il ruolo positivo che possono avere il lavoro manuale e le attività svolte all’aria aperta nel superare gli effetti dei periodi di lockdown e che possono favorire lo scambio generazionale tra anziani e giovani. Idee e progetti utili per migliorare il benessere delle persone nel contatto diretto con la natura e sviluppare la sensibilità verso un ambiente sano anche per le future generazioni
  • Incontri intergenerazionali per l’apprendimento delle attività digitali finalizzati a favorire l’incontro e lo scambio di abilità tra più giovani e “diversamente” giovani o anche per collaborare nel disbrigo delle pratiche on-line come l’acquisizione del codice Spid o del Green Pass o imparare a riconoscere le fake-news.
  • Storia e memoria collettiva: attività inerenti la storia e la memoria nella regione come fonte di riferimento e di partecipazione collettiva. A tal fine la ricostruzione di profili biografici noti e meno noti renderà possibile la ricostruzione e divulgazione delle tante storie individuali e, attraverso queste, della storia comune e dei valori di solidarietà e di impegno collettivo. Una particolare attenzione sarà rivolta alla dimensione di genere attraverso la ricostruzione del contributo che le donne hanno dato allo sviluppo del welfare in Emilia-Romagna.

Questo articolo ha 3 commenti.

  1. Fernando Blanda

    Grande progetto. Suggerisco di tenere presente il Parco Pertini di Cotignola, secondo il mio modesto parere ambiente ideale per molte tipi possibili iniziative coerenti con il progetto. Suggerisco anche come referente Ilva Fiori Persona molto attiva e preparata.

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