A piedi nudi sul campo da calcio con le scarpette in mano in solidarietà con i migranti. E’ certamente questa l’immagine più emblematica della Terza edizione del Torneo Arpad Weisz, il premio promosso dal Progetto “Viva il calcio” sostenuto da una ricca rete di organizzazioni bolognesi per promuovere l’inclusione sociale attraverso lo sport.
Tra i partner dell’iniziativa il giornale online di comunicazione sociale BandieraGialla e la cooperativa Accaparlante che, tra le altre cose, promuove e sostiene progetti di inclusione sportiva per le persone con disabilità. Ma nell’edizione di quest’anno del torneo, dedicato come sempre allo storico allenatore del Bologna deportato ad Auschwitz con la sua famiglia, il pensiero non poteva che andare alle tante, tantissime persone costrette oggi a fuggire dal proprio paese nel tentativo di salvare la propria vita e quella dei propri figli.
“Tutti i partecipanti hanno risposto con entusiasmo al nostro invito ad entrare scalzi in segno di solidarietà con i migranti. – sottolinea Fausto Viviani, fondatore di “Viva il calcio” e presidente di Auser Emilia Romagna – Il Trofeo Arpad Weisz vuole schierarsi contro ogni forma di discriminazione ed è significativa la partecipazione della squadra di Miskolc, a 200 chilometri da Budapest, considerando le politiche ungheresi sull’immigrazione. Il calcio può fare tanto, i giovani hanno dato un segnale, ora cosa faranno i loro colleghi delle squadre di Serie A?“.
(Fonte: repubblica.it)